Pellizzi, Camillo
Professore universitario, giornalista, scrittore, sociologo. | Collegno (Torino) 24/08/1896 - Roma 09/12/1979

Metadati
- Tipologia
- Persona
- Intestazione di autorità
- Intestazione:
- Pellizzi Camillo, 24/08/1896 - 09/12/1979
- Date di esistenza
- Luogo di nascita:
- Collegno (Torino)
- Data di nascita:
- 24/08/1896
- Luogo di morte:
- Roma
- Data di morte:
- 09/12/1979
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- Professore universitario
- Qualifica:
- giornalista
- Qualifica:
- scrittore
- Qualifica:
- sociologo.
- Nazionalità
- italiana
- Biografia / Storia
- Camillo Pellizzi nacque a Collegno (Torino) da genitori emiliani il 24 agosto 1896. Compì gli studi medi ed universitari a Pisa, dove il padre fu professore di psichiatria e, per un periodo, rettore dell'università. Mobilitato in anticipo di leva, fu combattente nella prima guerra mondiale. Si laureò a Pisa in Giurisprudenza, nel gennaio 1917, durante una licenza invernale. Recatosi in Inghilterra per i suoi studi, divenne assistente presso la cattedra di Studi italiani all'University College, tenuta da Antonio Cippico (1920), poi lettore nel 1925 e nel 1931 reader. In quello stesso anno conseguì la libera docenza; nel 1934, fu nominato titolare della cattedra, quale successore del professor Edmund G. Gardner, con cui collaborò dal 1925. Tenne nominalmente quel posto fino al 1943, ma di fatto fino al luglio 1939. In Italia, nel 1938, vinse il concorso universitario di Storia e dottrina del fascismo all'Università di Messina, dove però non si recò mai, in quanto chiese di essere chiamato a Firenze. Prese servizio presso la Facoltà di scienze politiche "C. Alfieri" dell'Università di Firenze solo nell'ottobre 1939. Nella primavera del 1921 fu tra i fondatori del Fascio di Londra. Un anno dopo, il Duce lo incaricava di assumere la corrispondenza da Londra del «Popolo d'Italia», che mantenne fino al 1929. In quello stesso periodo, collaborò a «Critica fascista» e a «Gerarchia»; successivamente, dal 1929 al 1943, al «Corriere della sera». Nell'autunno del 1922 venne nominato Delegato statale pei Fasci di Gran Bretagna e Irlanda, e si adoperò alla fondazione dei Fasci di Glasgow, Edimburgo, Newcastle, Cardiff, Liverpool e Dublino. Mantenne tale incarico fino al 1925. Fu, inoltre, dal 1932 al 1940 il delegato a Londra della "Dante Alighieri". In contatto con maestri e discepoli della scuola idealista, intrecciò relazioni amichevoli con Armando Carlini e con Giovanni Gentile. Il 5 dicembre 1922 veniva nominato ufficialmente membro del Gruppo di Competenza nazionale dell'Istruzione. La sua attività di rilievo nel periodo fascista fu la presidenza dell'Istituto nazionale di cultura fascista, nella successione a Gentile e a De Francisci. Tenne questa carica dal 4 aprile 1940 al 7 luglio 1943. Epurato prima dalla Repubblica Sociale, alla quale non aderì, poi dal Consiglio dei ministri nel 1945-46, nel 1949 sia la IV sezione del Consiglio di Stato, sia la sezione speciale per l'epurazione accoglievano i suoi ricorsi, giudicando che i fatti addebitati, o non esistevano, o non cadevano nel disposto della legge. Riprese l'insegnamento in Sociologia all'Università di Firenze nel 1950. Dal 1948 collaborò regolarmente a «Il Tempo» e «La Nazione». Per ben due volte, nel 1940 e nel 1942, gli fu proposto di assumere la direzione di quest'ultimo giornale, ma Mussolini non gli permise di dimettersi dalla sua carica all'Istituto nazionale di cultura fascista. Nell'ottobre del 1951, il Consiglio direttivo della Associazione italiana di scienze politiche e sociali lo chiamò in qualità di membro effettivo dell'associazione stessa. Dietro proposta di Giorgio Del Vecchio, negli anni accademici 1950-51 e 1951-52 tenne il corso di sociologia alla scuola di perfezionamento in filosofia del diritto della Università degli studi di Roma. Sempre in questi anni, gli venne proposto, da parte di Roberto Suster, di far parte del Fronte nazionale e, da parte di Oddo Occhini, di diventare membro del Comitato culturale del Movimento sociale italiano. Ma Pellizzi declinò entrambi gli inviti, avendo deciso sin dal 1943 di non partecipare in alcun modo alle attività di movimenti o partiti politici. Nel settembre 1952, gli venne assegnato il premio giornalistico Marzotto per la sua lunga attività pubblicistica. Dal 1954 al 1958 fu direttore a Parigi del Dipartimento italiano dell'Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE). Fu inoltre presidente del Comitato studi e programmi (CSP) dell'Ordine dei Cavalieri del Lavoro, tra il 1953 e il 1959, nonché del Gruppo italiano di sociolinguistica aderente alla sezione di sociolinguistica della International Sociological association (ISA), negli anni 1967-1969. Sul finire della sua carriera accademica, tenne anche la cattedra di "Storia e teoria delle scienze dell'uomo" all'Istituto superiore di scienze sociali di Urbino e fu membro del Comitato tecnico per la ristrutturazione dell'Istituto stesso (1968-1970). Nel 1959 aveva fondato a Firenze la rivista «Rassegna italiana di sociologia», della quale fu direttore fino alla sua morte (1979).
- Luoghi di attività
- Luogo:
- Nell'ambiente intellettuale e culturale prima inglese (1919-1940) e poi italiano (1940-1979).
- Cariche e funzioni
- Qualifica:
- Consigliere nazionale del Partito nazionale fascista
- Qualifica:
- ispettore delle federazioni provinciali del Partito nazionale fascista
- Qualifica:
- presidente dell'Istituto nazionale di cultura fascista
- Qualifica:
- direttore di «Rassegna italiana di sociologia».
- Archivi
- - Accademia della Crusca: fondo Bruno Migliorini;
- Archivio centrale dello Stato: fondo Cornelio Di Marzio; carte Giorgio Pini; Consiglio di Stato; Ministero dell'interno. Direzione generale pubblica sicurezza; Ministero della cultura popolare; Ministero della pubblica istruzione. Direzione gen. istr. superiore; Ministero della pubblica istruzione. Professori universitari epurati; Presidenza del Consiglio dei ministri, 1940-1943; Segreteria particolare del duce. Carteggio ordinario; fondo Susmel.
- Archivio di Stato di Roma: Commissione provinciale per le sanzioni contro il fascismo.
- Archivio personale Ansaldo (Genova).
- Archivio personale Casini (Roma).
- Archivio personale Castelli (Roma).
- Archivio cantonale di Lugano: fondo G.B. Angioletti; fondo Giuseppe Prezzolini.
- Biblioteca civica "Arcari" (Tirano, So): fondo Paolo Arcari.
- Biblioteca nazionale centrale di Roma "Vittorio Emanuele II": carteggio Enrico Falqui.
- Biblioteca Riccardiana (Firenze): fondo Niccolò Rodolico.
- Camera dei deputati (Roma): atti parlamentari (1939-1943); Consiglieri fascisti.
- Centro studi “Codignola” (Scandicci, Fi): fondo Ernesto Codignola.
- Civico museo biblioteca dell'attore (Genova): fondo Silvio D'Amico.
- Fondazione Giovanni Gentile (Roma): fondo Giovanni Gentile.
- Fondazione Mondadori: fondo Giuseppe Bottai.
- Fondazione Primo Conti (Fiesole, Fi): fondo Alberto Carocci; fondo Gioacchino Contri; fondo Giovanni Papini; fondo Enrico Pea.
- Fondazione Ugo Spirito: fondo Riccardo Del Giudice; fondo Giuseppe Di Nardi; fondo Ugo Spirito.
- Gabinetto G. P. Vieusseux (Firenze): fondo Giacomo Antonini; fondo Emilio Cecchi; fondo Giuseppe de Robertis; fondo letteratura; fondo Nicola Lisi; fondo Oreste macrì; fondo mario Puccini; fondo Ottone Rosai; fondo Bino Sanminiatelli; fondo Vallecchi.
- Galleria nazionale di arte moderna (Roma): fondo Ugo Ojetti; fondo Mario Praz.
- Ministero per gli affari esteri: Ambasciata di Londra; fondo Renzo De Felice.
- Sindacato nazionale scrittori (Roma). Bollettini.
- Società nazionale Dante Alighieri: Comitati esteri. Londra (1932-1943).
- Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano): fondo Agostino Gemelli.
- Università degli studi di Firenze: fondo professori universitari.
- Università degli studi di Pavia: fondo Romano Bilenchi.
- Università degli studi di Roma "La Sapienza": fondo Enrico Falqui, fondo Fidia Gambetti; fondo Guido Manacorda.
- Università di Yale (Usa): fondo Ezra Pound
- Bibliografia
- Vedi file associato "BibliografiaPellizzi".