Cannizzaro, Stanislao
Chimico | Palermo 13/07/1826 - Roma 10/05/1910

Metadati
- Tipologia
- Persona
- Date di esistenza
- Luogo di nascita:
- Palermo
- Data di nascita:
- 13/07/1826
- Luogo di morte:
- Roma
- Data di morte:
- 10/05/1910
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- Chimico
- Nazionalità
- Italiana
- Biografia / Storia
- Nacque a Palermo da Mariano, magistrato di fede borbonica, e da Anna Di Benedetto nella cui famiglia trovavano posto invece le nuove idee patriottiche. Dopo gli studi classici impartitigli al collegio-convitto «Carolino-Calasanzio», si iscrisse alla facoltà di medicina di Palermo seguendo, tra gli altri, i corsi di Fisiologia e Chimica di E. Foderà e E. Caronia, ma senza conseguirvi la laurea. Alla VII adunanza degli scienziati italiani a Napoli (1845) la sua comunicazione suscitò l'interesse di diversi scienziati per cui tramite Cannizzaro iniziò la frequentazione del celebre chimico R. Piria. Questi, intuendone il talento, lo assunse come assistente e preparatore straordinario di laboratorio per il Corso di chimica all'Università di Pisa (a.a 1845-1846 e 1846-1847).
Tornato in Sicilia per un breve periodo nel 1847, vi si trattenne per partecipare attivamente, come ufficiale di artiglieria, alla rivoluzione antiborbonica (assedio di Messina, 1847-1848). Nel 1848 era eletto deputato al parlamento siciliano (di cui fu anche segretario), ma caduta Messina nell'autunno dello stesso anno si trasferì a Taormina con la carica di commissario del governo siciliano (1848-49).
Fallita la rivoluzione, Cannizzaro fu costretto all'esilio che trascorse in Francia. Dall'ottobre del '49 Cannizzaro risiedette a Parigi dove poté frequentare i laboratori scientifici di M. E. Chevreul, J. L. Gay-Lussac e J. B. Dumas.
Nel 1851 tornava in Italia, avendo accettato la cattedra di Fisica, Chimica e Meccanica nel Collegio nazionale di Alessandria. Proseguì in quella città (dove sarebbe rimasto fino al 1855) le ricerche iniziate a Parigi sui derivati della cianammide ed eseguì un lavoro sulla dismutazione della benzaldeide (1853). Dal 1855 al 1860 fu professore di Chimica presso l'Università di Genova. In quegli anni intraprendeva studi sugli alcool aromatici e scrisse il Sunto di un corso di filosofia chimica (1858) nel quale enunciava la sua teoria degli atomi. Nel 1857 Cannizzaro sposò Enrichetta Whiters.
Nel 1860 con l'entrata di Garibaldi in Palermo, Cannizzaro poté tornare nella propria città natale; fu chiamato allora a fare parte del Consiglio di Stato straordinario per proporre al governo nazionale delle politiche mirate al rispetto della situazione particolare della Sicilia. Dal 1861 Cannizzaro ricoprì l'insegnamento di Chimica inorganica e organica nell'Università in cui si era formato (per il biennio 1865-67 insegnò solamente Chimica inorganica). Egli seppe rendere quella sede il centro degli studi chimici in Italia. Fu anche rettore dell'Università di Palermo (1865-1868) e, come già aveva dimostrato ad Alessandria tenendo liberi corsi di chimica e meccanica per operai, si prodigò perché la conoscenza scientifica fosse alla portata di tutti istituendo una scuola tecnica serale per operai.
Stanislao Cannizzaro ebbe anche diversi uffici pubblici: consigliere comunale, assessore della Giunta municipale; commissario per la salute pubblica (durante l'epidemia di colera del 1867). Fondò e diresse la «Gazzetta chimica italiana» (1871). In quello stesso 1871 fu nominato senatore e membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione; gli veniva inoltre affidata la cattedra di Chimica all'Università di Roma (corso che tenne dal 1872 per quaranta anni). Anche a Roma, come aveva già fatto a Palermo, Cannizzaro si dedicò ad attrezzare di un laboratorio di livello internazionale per la sua disciplina.
Cannizzaro raggiunse molti onori e riconoscimenti, fu socio delle maggiori accademie scientifiche nazionali ed internazionali: nel 1873 diventò socio nazionale dei Lincei; dal 1903 fino alla sua morte fu eletto presidente della Società italiana delle scienze di cui era membro dal 1865; la London Chemical Society lo collocò accanto a Galilei, Torricelli, Volta e Galvani.
Nel centenario della nascita i suoi resti furono deposti accanto a quelli della moglie nel chiostro della chiesa di San Domenico a Palermo, dove si trovano le spoglie di vari siciliani illustri.
- Cariche e funzioni
- Qualifica:
- Assistente per il Corso di chimica all'Università di Pisa (1845-1847)
- Qualifica:
- ufficiale di artiglieria (1847-1848)
- Qualifica:
- deputato e segretario del parlamento e commissario del governo siciliano (1848-1849)
- Qualifica:
- professore di Fisica, Chimica e Meccanica nel Collegio nazionale di Alessandria (1852-1855)
- Qualifica:
- professore di Chimica presso l'Università di Genova (1855-1860)
- Qualifica:
- membro del Consiglio di Stato straordinario (1860)
- Qualifica:
- professore di Chimica inorganica e organica (1861- 1865), professore di Chimica inorganica (1865-1867) e rettore dell'Ateneo palermitano (1865-1868)
- Qualifica:
- dal 1867 professore di Chimica generale dell'Università di Palermo
- Qualifica:
- consigliere comunale e assessore della Giunta municipale
- Qualifica:
- commissario per la salute pubblica (1867)
- Qualifica:
- senatore e membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (dal 1871)
- Qualifica:
- professore di Chimica organica all'Università di Roma (1871-1909)
- Qualifica:
- fondatore e direttore della «Gazzetta chimica italiana» (1871)
- Qualifica:
- presidente della Società italiana delle scienze (1903-1910).
- Fonti
- Le carte di Stanislao Cannizzaro, a cura di G. Paoloni - M. Tosti-Croce, Roma, Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, 1989, in particolare pp. 7-18;
A. Gaudiano - D. Marotta, Cannizzaro Stanislao, in Dizionario biografico degli italiani, XVIII, Roma, Istituto dell'enciclopedia italiana, 1975, pp. 131-141;
Archivio istituzionale dell'Accademia nazionale delle scienze, detta dei XL, scatola 13, fasc 5e
Archivio istituzionale dell'Accademia nazionale delle scienze, detta dei XL, scatola 14, fasc 7
Archivio istituzionale dell'Accademia nazionale delle scienze, detta dei XL, scatola 20, fasc. 40
Il ritratto è riprodotto da G. Penso, Scienziati italiani e unità d'Italia. Storia dell'Accademia Nazionale dei XL, Roma, Bardi, 1978, p. 370.
- Archivi
- Accademia nazionale delle scienze, detta dei XL; Archivio, Carte di S. Cannizzaro
Archivio centrale dello Stato, fondo del Ministero della pubblica istruzione, Personale 1860-1880, busta 332 e Personale 1910-1920, busta 23 (due parti del fascicolo personale di S. Cannizzaro)
Documenti relativi a Cannizzaro conservati presso il Museo centrale del Risorgimento (Carte Crispi, scatola 657, nei fasc. 55-6; Carte Farini, scatola 287, nei fasc. 24 e 26; scatola 303, nel fasc. 111; scatola 306, nel fasc. 22; scatola 330, nei fascc. 11, 15, 16, 19, 21; scatola 334, nei fascc. 4, 5; scatola 479, nel fasc. 4; scatola 487, nel fasc. 37; Carte Mancini scatola 1011, nel fasc. 4; Carte Massari, scatola 810, nel fasc. 40; Carte Perazzi, scatola 901, nel fasc. 60)
- Bibliografia
- Stanislao Cannizzaro - Scritti vari e lettere inedite nel centenario dalla nascita, a cura dell'Associazione italiana di chimica, Roma, Leonardo da Vinci, 1926;
Le carte di Stanislao Cannizzaro, a cura di G. Paoloni - M. Tosti-Croce, Roma, Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, 1989;
S. Cannizzaro, Scritti intorno alla teoria molecolare ed atomica ed alla notazione chimica, Palermo, Tipografia dello Statuto, 1896;
Id., Sunto di un corso di filosofia chimica, commento e nota storica di L. CERRETI, introduzione di L. Paoloni, Palermo, Sellerio 1991;
G. Provenzal, Profili Bio-Bibligrafici di chimici italiani, Roma, Ist. naz. med. farmac. Serono, 1938, pp. 195-200.